“Cervelli Ribelli” affronta un tema complesso, delicato e scomodo. Ma soprattutto poco conosciuto: la discriminazione e gli atti di bullismo che colpiscono gli studenti con disturbi dello spettro autistico, spesso molto dotati dal punto di vista cognitivo e meno sul piano sociale, raggiunge infatti percentuali allarmanti.
Fra le tante diversità che la scuola intende educare a riconoscere e rispettare, quella legata ai disturbi dello spettro autistico merita un’attenzione speciale, quanto lo sono i soggetti che rientrano in questa sindrome molto variegata.
Il nome Cervelli Ribelli esemplifica la filosofia del progetto: le caratteristiche di chi appartiene allo spettro autistico sono espressione di un modo diverso di funzionare rispetto alla cosiddetta “normalità”, una differenziazione biologica che afferma una propria identità speciale, portatrice di
insolite capacità e modi di percepire il mondo o anche di deficit o disabilità per quanto concerne il comune standard dei neurotipici.
Dall’autismo, alla sindrome di Asperger, alla dislessia, disgrafia e a tutto ciò che in passato si tendeva a etichettare come “disabilità”, la diversità si presenta come sfida contemporanea a saper cogliere il valore delle differenze, presenti comunque in ciascuno di noi e in ogni manifestazione del mondo naturale. Differenze cognitive, comportamentali, di relazione mettono in gioco il nostro futuro e la scoperta di come ognuno abbia una sua impronta unica da lasciare.
Conoscere l’altro da sé e rispettarlo: questa è la ribellione alla concezione omologante e discriminante, purtroppo diffusa, a cui si invitano gli studenti. È una sfida difficile, ma l’unica possibile per rifiutare i limiti della paura, connettersi alla società reale e a una convivenza civile in cui ogni differenza ha dignità e valore.
Il progetto si rivolge alle classi delle scuole secondarie di II grado con una serie di risorse educative multimediali, concepite per informare, ma anche esplorare e indagare con differenti modalità il fenomeno della neurodiversità e disattivare le forme di discriminazione e bullismo contro gli studenti più fragili.
Passa infatti attraverso la conoscenza e lo spirito razionale, uniti all’empatia, la possibilità di confrontarsi civilmente con le differenze, accettandole ad occhi aperti e con la consapevolezza che hanno segnato nella storia evolutiva dell’uomo la capacità di progredire.
È un percorso tutto da inventare insieme agli studenti, partendo dalle molteplici riflessioni suscitate dal tema, mettendo in gioco pregiudizi e conoscenze stereotipate e nello stesso tempo curiosità e spirito critico.