Un mondo libero
dalla violenza

Guida alla comprensione della
CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA
SULLA PREVENZIONE E LA LOTTA CONTRO LA
VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE E LA
VIOLENZA DOMESTICA





La Convenzione

Gli Stati membri del Consiglio d’Europa
condannano ogni forma di violenza sulle donne
e la violenza domestica.

Premessa: secondo questa Convenzione...

• per prevenire la violenza contro le donne è necessario raggiungere l’uguaglianza di genere tra maschi e femmine
• le donne e le ragazze sono maggiormente esposte al rischio di subire violenza di genere rispetto agli uomini
• i bambini sono vittime di violenza domestica anche quando sono testimoni di violenze all’interno della propria famiglia;

Gli obiettivi della Convenzione sono quelli di:

• prevenire e eliminare la violenza contro le donne;
• eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne;
• proteggere le donne da ogni forma di violenza;
• raggiungere l’uguaglianza e la parità tra i sessi;
• offrire assistenza alle vittime di violenza.

Programmi di intervento di carattere preventivo e di trattamento


LA CONVENZIONE

• prevede programmi di trattamento rivolti agli autori di atti di violenza domestica al fine di incoraggiarli ad adottare comportamenti non violenti nelle relazioni con le altre persone;
• vuole garantire alle vittime l’accesso ai servizi che possono facilitare e supportare il loro recupero. Sarà possibile per le donne e le ragazze vittime di violenza, quindi, usufruire di: consulenze legali, sostegno psicologico, assistenza finanziaria, alloggio, istruzione, formazione ed assistenza nella ricerca di un lavoro;
• fa sì che venga offerto alle vittime un supporto sensibile e ben informato per aiutarle a sporgere la denuncia;
• mette in evidenza la necessità di creare delle case rifugio adeguate, facilmente accessibili e in numero sufficiente per offrire un alloggio sicuro a tutte le vittime;
• desidera istituire in ogni Paese delle linee telefoniche dedicate e gratuite di assistenza continua, operanti 24 ore su 24, 7 giorni alla settimana, a livello nazionale, destinate a fornire all’utenza, in modo riservato od anonimo, delle consulenze su tutte le forme di violenza;
• intende istituire dei centri di prima assistenza per le vittime di stupri e di violenza sessuale, adeguati, facilmente accessibili ed in numero sufficiente, presso i quali sia possibile ricevere una visita medica, una consulenza medico-legale, un supporto per superare il trauma e dei consigli utili;
• invita a prendere in considerazione i diritti ed i bisogni dei bambini testimoni di ogni forma di violenza;
• incoraggia chiunque sia testimone di un qualsiasi atto di violenza o abbia ragionevoli motivi per ritenere che questa modalità di comportamento possa essere messa in atto o chiunque possa avere il timore del verificarsi di nuovi episodi di violenza a segnalarlo alle organizzazioni o alle autorità competenti.


  Se vuoi leggere l’intero testo della Convenzione potrai scaricarlo dal sito:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/8_marzo_2014/convenzione_Istanbul_violenza_donne.pdf

La cartina degli Stati partecipanti

L’11 maggio 2011 è stata stipulata, ad Istanbul, la “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”.

Gli Stati membri del Consiglio d’Europa che hanno firmato questa Convenzione sono:

Albania; Andorra; Austria; Belgio; Bosnia e Erzegovina; Croazia; Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia; Finlandia; Francia; Germania; Gran Bretagna; Grecia; Islanda; Italia; Lituania; Lussemburgo; Malta; Monaco; Montenegro; Norvegia; Paesi Bassi; Polonia; Portogallo; Repubblica Slovacca; Serbia; Slovenia; Spagna; Svezia; Svizzera; Turchia; Ucraina.

Gli Stati che hanno anche “ratificato” (e quindi accettato che la Convenzione entri in vigore nel proprio Paese), invece, sono al momento:

Albania; Portogallo; Turchia; Montenegro; Italia


L'impegno degli Stati partecipanti

Tutti gli Stati che hanno aderito alla Convenzione di Istanbul sono tenuti a adottare le adeguate misure legislative, o di altra natura, necessarie per:

• Garantire che tutti i matrimoni che si sono realizzati senza il consenso della donna possano essere annullati o sciolti, senza rappresentare una spesa ed un impegno eccessivi per la vittima.
• Punire tutti i comportamenti messi in atto intenzionalmente con l’obiettivo di compromettere seriamente l’integrità psicologica di una persona, attraverso l’imposizione o le minacce.
• unire tutti i comportamenti messi in atto in modo intenzionale, ripetuto e minaccioso nei confronti di un’altra persona, facendola provare paura per la propria incolumità.
• Punire tutti i comportamenti messi in atto in modo intenzionale, ripetuto e minaccioso nei confronti di un’altra persona, facendola provare paura per la propria incolumità.
• Punire tutti i comportamenti intenzionali di chi commette atti di violenza fisica nei confronti di un’altra persona, portandola ad avere paura per la propria sicurezza e quindi per la propria vita.
• Perseguire penalmente tutti i responsabili di atti sessuali messi in atto senza il consenso dell’altra persona.
• Punire chiunque costringa un adulto o un bambino a sposarsi.
• Perseguire penalmente chi costringe una ragazza a subire le mutilazioni genitali femminili.
• Perseguire penalmente chiunque sottopone una donna ad un aborto senza il suo consenso.
• Perseguire penalmente chiunque svolga un intervento chirurgico con l’obiettivo ed il risultato di interrompere definitivamente la capacità riproduttiva di una donna senza il suo consenso.
• Far in modo che qualsiasi tipo di comportamento indesiderato, verbale, non verbale, fisico o di natura sessuale, che abbia lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona, venga punito attraverso quanto deciso dalla Legge.
• Far in modo che un comportamento violento non venga mai giustificato da cultura, usi e costumi, religione, tradizioni o “onore”.
• Garantire che le autorità competenti possano ordinare agli autori di violenza domestica, in situazioni di pericolo immediato e quindi di emergenza, di lasciare la casa della vittima per un periodo di tempo sufficiente e di vietargli di avvicinarsi alla vittima.
• Far sì che le vittime ricevano assistenza legale potendo usufruire del gratuito patrocinio.







Il ruolo

della scuola

La Convenzione incoraggia e desidera che tutti i
cittadini, in particolar modo gli uomini ed i
ragazzi, contribuiscano attivamente alla
prevenzione ed alla lotta contro ogni forma di
violenza.

Prevenzione:

La Convenzione utilizza questo termine per indicare l’azione di “promuovere i cambiamenti nei comportamenti socio culturali delle donne e degli uomini al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini”.

Educazione:

La Convenzione ha deciso di inserire nei programmi delle Scuole, di ogni ordine e grado, delle lezioni su questi temi: la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il rispetto reciproco, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere ed il diritto all’integrità personale.
Questi programmi verranno promossi nelle Scuole ma anche nelle Strutture di istruzione non formale, come i centri sportivi, culturali e di svago ed attraverso i mass media.

Devi sapere che...

... in caso di violenza, ci sono delle circostanze che vengono considerate come delle aggravanti e che quindi vengono punite con una pena più grave.

Ecco le aggravanti:

•Se la violenza è messa in atto contro l’attuale o l’ex coniuge o partner, da un membro della famiglia, dal convivente della vittima o da una persona che ha abusato della propria autorità.
• Se il reato è stato commesso in maniera ripetuta.
• Se è stato commesso contro una persona vulnerabile.
• Se è stato commesso su un bambino o in presenza di esso.
• Se il reato è stato messo in atto da due o più persone insieme.
• Se è preceduto o accompagnato da una violenza di estrema gravità.
• Se è stato messo in atto con l’uso o con la minaccia di un’arma.
• Se ha provocato gravi danni fisici o psicologici alla vittima.
• Se l’autore era stato precedentemente condannato per reati simili.







Glossario

Violenza nei confronti delle donne

La Convezione definisce la violenza sulle donne come: “una violazione dei diritti umani ed una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata”.

Violenza domestica

La Convenzione definisce la violenza domestica come: “tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.

Genere

La Convenzione utilizza questo termine per indicare “ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini”.

Vittima

Si utilizza il termine vittima per parlare di qualsiasi persona che subisce un comportamento indesiderato.

Donne

La Convenzione utilizzando questo termine fa riferimento anche alle ragazze di età minore di 18 anni.

Stereotipo

Questo termine indica una visione semplificata e condivisa da un gruppo sociale rispetto ad altri gruppi. Gli stereotipi negativi sono quindi credenze indesiderabili che però possono essere cambiati grazie ad azioni di sensibilizzazione e di educazione (esempio di stereotipo sulle donne: le donne devono stare a casa a badare ai figli).

Pregiudizio

Questo termine indica un’idea o un’opinione nata sulla base di convinzioni personali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore (esempio di pregiudizio sulle donne: se una donna resta con un uomo che la picchia vuol dire che le va bene così).





ASSOCIAZIONE

NAZIONALE

VOLONTARIE

TELEFONO ROSA

ONLUS

Violenza nei confronti delle donne

L’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa - Onlus nasce nel Febbraio del 1988 come strumento temporaneo per realizzare una ricerca volta a far emergere, attraverso la voce diretta delle donne, la violenza “sommersa”, quella cioè che si manifesta all’interno delle mura domestiche, dove viene accuratamente nascosta sia da coloro che la esercitano che dalle donne e dai loro figli che la subiscono.

Più di 25 anni fa, in una minuscola stanza, cinque volontarie, con il semplice ausilio di un quaderno e di una penna, si alternano nell’ascolto di innumerevoli donne che chiamavano da tutta Italia. E’ un ascolto attento e solidale quello che qualifica il “Telefono Rosa”, fin dal suo nascere, come una nuova forma di servizio sociale.

Ad oggi, a più di 25 anni da quella data, si sono rivolte al “Telefono Rosa” oltre seicentomila donne, dall’altra parte del filo sempre loro, le volontarie, non più cinque, ma novantanove, pronte ad informare, orientare e segnalare. Oggi l’Associazione è in grado di fornire una consulenza varia e specifica. Accanto alle avvocate: le consulenti bancarie, le psicologhe e le mediatrici culturali, le assistenti al Diritto di famiglia e le educatrici. Nel territorio italiano, oltre alla sede di Roma, ce ne sono altre sette: Bronte (Catania); Napoli; Ceccano (Frosinone); Perugia; Mantova; Verona; Torino.

Il “Telefono Rosa” organizza corsi di formazione per personale socio-sanitario nell’accoglienza delle donne vittime di violenza presso gli Ospedali di Roma e provincia e corsi di in – formazione e prevenzione del fenomeno della violenza presso le scuole di Roma e provincia.

Dal dicembre 2012 l’Associazione coordina il Numero di Pubblica Utilità “1522”, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità, che offre un servizio di accoglienza telefonica multilingue e attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, rivolto alle vittime di ogni forma di violenza. Inoltre, il “1522” ha l’importante funzione di facilitare l’invio della vittima ai servizi territoriali a livello nazionale. Il “Telefono Rosa” ha preso in carico uno sportello di ascolto e accoglienza alle donne vittime di violenza presso il Policlinico “Tor Vergata”.

L’Associazione dal 2004 gestisce per conto di Roma Capitale la “Casa Internazionale dei Diritti Umani delle Donne”, centro di accoglienza e di ospitalità per donne straniere e italiane e per i loro figli.

All’Associazione è stato affidato dal mese di agosto 2013 da Solidea - Provincia di Roma, il Centro di Accoglienza e di Assistenza sociale per donne in difficoltà, “La Ginestra”, sito in Valmontone.

Il “Telefono Rosa”, dalla sua fondazione, si è sempre battuto per l’approvazione di leggi contro la violenza in ogni sua manifestazione e ha partecipato alla elaborazione della legge contro lo stalking e contro la violenza sessuale.

Molte sono state anche le pubblicazioni preparate dall’Associazione: libri, opuscoli per le scuole e per gli operatori sanitari, l’annuale ricerca sulla violenza elaborata dalla SWG di Trieste – “Le voci segrete della violenza”, video e spot.

Ritenendo di fondamentale importanza la Convenzione di Istanbul, il “Telefono Rosa” ha deciso di realizzare questo opuscolo affinché i giovani possano comprendere quanto dichiarato nella stessa, aumentando così le loro conoscenze in materia di violenza di genere

Contatti


Roma
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Fax 06.37518289
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Tel. 011 5628314 - 011 530666
Fax 011 549184
Verona
Via S. Toscana, 1/P
37129 Verona
Tel. 045 8015831
Perugia
Via XX Settembre, 13H
06121 Perugia
Tel. 333 4964560
Mantova
Via Tassoni, 14
046100 Mantova
Tel. 0376 225656
Bronte (Catania)
Corso Umberto n. 354
95034 Bronte (CT)
c/o Convento dei Cappuccini di Bronte
Tel. 095 7723703
N. Verde 800912000
Napoli
Via Mergellina, 44
80122 Napoli
Tel. 081 668691
N. Verde 800912000
Ceccano
Via San Francesco
03023 Ceccano (FR)
c/o Mediateca Comunale
Tel. 0775 1886011

 



Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa - Onlus

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00195 Roma
Tel. 06.37518261/62 - 06.37518282 - Fax 06.37518289

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